martedì 1 aprile 2014

Appena ho un attimo vengo a rapirti promesso.

Nello stesso istante in cui invia quel messaggio, Brendan Connor si rende conto di non poter mantenere quella promesse appena fatta. Si passa distrattamente una mano a sfregare la barba  incolta. Si sta rivestendo. Dopo un incontro andato tutto sommato bene. Senza particolari difficoltà apparte il suo menefreghismo più che mai evidente e la mente da un'altra parte. Allaccia i bottoni di quella camicia e si guarda nello specchio che ha di fronte. 

Lo sguardo troppo serio, di chi nasconde qualcosa e non vuole farla uscire. Il corpo allenato, che regala a tante donne senza però effettivamente volerlo. La mente brillante che spesso si nasconde dietro una faccia da schiaffi e quell'aria da ragazzino mai cresciuto, quando in verità qualcuno l'ha visto crescere troppo in fretta e senza troppi perchè. Recupera il c.pad.

E' tentato di scrivere ancora, di mandare un altro messaggio. Mai come ora sembra sentirsi così ridicolo nel tentativo di prendere in giro sè stesso più che lei. Lei che sorride e che lo invita al Boiler. Li dove viene difficile anche scegliere un percorso, per evitare di rivelare troppo o troppo poco. Loro seduti ad un tavolino con davanti delle rose rosse. Un tris di dolci e due thè : una alla vaniglia, dolce e zuccheroso e l'altro alla menta, fresco e brillante

La voglia di non pensare al domani. Di rimanere con i piedi per terra  e godere di quel poco tempo passato assieme. Sempre meno ora che stringe con più forza il c.pad tra le dita. Lo getta poi via, in un impeto violento che ne gonfia appena le vene del collo. Socchiude gli occhi ed infila la giacca. Si guarda allo specchio ed è di nuovo lui. L'uomo arrogante, la bellezza sfrontata segnata da quell'età che non nasconde a nessuno. Nemmeno a sè stesso. Sorride perchè la notte e giovane e lui ha cose da fare. Sarà una lunga notte, nella speranza che i pensieri non passino per tormentarlo.

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